
30 Nov “The Ladies Diary” – Arte e Diritti Umani al Festival della Pace di Brescia
Domenica 14 novembre 2021, nell’ambito del Festival della Pace di Brescia, si è svolto il primo evento in presenza di MOKA, dedicato al Myanmar e in collaborazione con Walking Cat Productions, i realizzatori del documentario “The Ladies Diary”.
La proiezione del documentario al Cinema Nuovo Eden ha visto la partecipazione di Xheni Dani, co-fondatrice di MOKA; Yin Myo Su, imprenditrice birmana e una delle sei protagoniste del documentario diretto da Sara Trevisan, anch’essa presente in sala. Obiettivo dell’evento raccontare al pubblico bresciano la realtà di sei donne birmane simbolo del percorso democratico del Myanmar e riflettere insieme sul futuro del Paese all’indomani degli eventi drammatici del 1 febbraio 2021, data in cui un colpo di stato militare ha deposto e arrestato la leader dell’opposizione democratica Aung San Suu Kyi trascinando il Myanmar in una grave crisi politica e umanitaria.
Ad introdurre la serata Xheni Dani che ha ribadito l’importanza del contributo delle realtà territoriali e dei Comuni nel promuovere i valori della pace e il rispetto dei diritti umani ad un pubblico più ampio attraverso iniziative artistiche e culturali. Xheni ha fatto l’esempio del Comune di Brescia, al centro delle cronache nelle ultime settimane per non aver ceduto alle pressioni del governo cinese che chiedeva la chiusura della mostra in corso del noto artista cinese Badiucao al Museo di Santa Giulia. L’artista considerato il “Banksy cinese” è autore di numerose opere critiche della linea dura di Pechino nei confronti dei diritti umani e si è esposto attraverso il suo lavoro artistico anche in merito alla situazione in Myanmar.
Sara Trevisan, la regista di “The Ladies Diary”, è intervenuta per spiegare l’intento del suo documentario, ovvero raccontare il cambiamento democratico del Myanmar attraverso l’esperienza di sei donne birmane, appunto “the ladies”. La regista si è chiesta se, alla luce degli ultimi eventi nel Paese, il documentario rappresenti ora un documento storico o un monito di quello che sarebbe successo solo un anno dopo. Presente anche Roberto Cammarata, Presidente del Consiglio Comunale di Brescia, il quale ha ricordato l’importanza di queste iniziative per promuovere e proteggere i diritti umani ma, soprattutto, la necessità di riappropriarsi della complessità di tematiche come queste per comprenderne meglio le sue sfaccettature.
Dopo la proiezione del documentario, il pubblico ha avuto l’opportunità di ascoltare la preziosa testimonianza di Yin Myo Su con la quale è stato possibile ripercorrere un viaggio temporale nella storia del Myanmar, dalle rivolte studentesche dell’88 fino ai moti di protesta pacifici di oggi. Yin Myo Su ha messo a confronto due generazioni, la sua e la nuova generazione di giovani che ha preso parte al movimento di disobbedienza civile contro lo strapotere della giunta militare, tracciando tratti comuni e differenze. Yin Myo Su ha spiegato che la nuova generazione agisce con la stessa determinazione degli studenti scesi in piazza negli anni 80, ma ha nuovi strumenti per reagire. Tra questi, una maggiore consapevolezza dei valori della democrazia, dei diritti civili e dell’importanza dell’inclusione etnica e religiosa in un Paese così frammentato e, soprattutto, un maggiore pragmatismo nell’affrontare la dissidenza attraverso l’uso di social media e campagne di boicottaggio di prodotti e business legati all’élite militare. L’imprenditrice birmana ha voluto sottolineare come la solidarietà e l’ascolto di diverse voci e minoranze del Paese possano aiutare ad affrontare la crisi in corso in maniera unita ed efficace, ricordando che per andare lontani bisogna lavorare insieme.